In un appartamento di Roma un uomo e una donna, Aristide e Mariella, si rivedono dopo 20 anni. Non sono due vecchi amici ma due sconosciuti che si sono incontrati, una volta sola e per poche ore, 20 anni prima, e hanno avuto un furtivo e frettoloso rapporto sessuale. Lui neanche si ricordava lei chi fosse quando ha ricevuto la sua mail con cui, sfacciatamente, lo convocava. Lui accetta l’invito e ora, lei gli chiede di scavare in quelle poche ore di molti anni prima e di ricostruirle minutamente, utilizzando, per giunta, un linguaggio lascivo: «Cosa è accaduto allora? La realizzazione di un puro, irresponsabile desiderio sessuale? Se è così – dice Mariella – perché parlarne con il linguaggio dolce dell’amore? Meglio l’oscenità».
Comincia così un gioco, in cui i due ripercorrono, scompongono e analizzano il loro primo incontro, mettendo a confronto, ora con allegria ora con crudeltà, due esperienze sessuali molto diverse, alla ricerca di un punto di incontro. Andrea De Rosa dirige un testo di Domenico Starnone, portando in scena il romanzo Autobiografia erotica di Aristide Gambía in un adattamento per il teatro realizzato dallo stesso Starnone.
Si consiglia la visione ad un pubblico adulto.