«Vuoto nasce dalla mia esperienza personale di vita, quando accade di ritrovarsi attivamente coinvolti e immersi in una realtà che trasforma le persone a te care, mettendole in una condizione di vuoto di parola, di memoria, di suoni e di cuori.
Nasce così il desiderio di andare a indagare cosa rappresenta per me il vuoto e in che direzioni può portarmi la ricerca di una risposta».
Uno dei maggiori scrittori statunitensi del XX secolo, Jack Kerouac scrive: “Sono il vuoto, non sono diverso dal vuoto, né il vuoto è diverso da me, in realtà il vuoto sono io”.
Il vuoto è presente nelle distese infinite, nei colori non colori, nella musica del silenzio, tutto può essere allo stesso tempo pieno e vuoto. È così che il vuoto diventerà assenza e infinito.
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In collaborazione con Vito Pizzo la voce di Jack Kerouac si trasforma in suono in uno spazio scenico che si riempie e si svuota. Lo studio del movimento prodotto è leggero, pesante, pieno e vuoto.
Uno spazio va sempre svuotato per poi essere riempito con ordine.