Sfera Ebbasta, il king della trap arriva in città

Il Re della musica trap Sfera Ebbasta torna in tour, pronto ad animare i palazzetti italiani e sarà a Napoli il 19 aprile al Palapartenope. L’artista ha registrato un grandissimo successo con il suo ultimo album “Rockstar”, certificato triplo disco di platino nonché il disco più venduto in Italia nel primo semestre dell’anno. Il tour dell’anno scorso ha registrato innumerevoli sold out in Italia e Europa per un complessivo di oltre 50 date e milioni di spettatori. La scaletta ufficiale dei concerti per il nuovo “Popstar Tour 2019” non è ancora nota. Sicuramente conterrà le hit che lo hanno consacrato al successo, ne citiamo alcune: Tran Tra, Lamborghini, Cupido, Figli di papà, Serpenti a sonagli e Ricchi x sempre. Le canzoni di Rockstar a poche ore dalla distribuzione registrarono oltre otto milioni di ascolti in streaming, due si sono posizionate nella Top 100 della classifica globale di Spotify, e non era mai accaduto per nessun artista italiano. Ma chi è questo ragazzo pieno di tatuaggi, con gli incisivi placcati d’oro e i capelli rossi? Il vero nome dell’artista ventiseienne è Gionata Boschetti ed è originario di Milano. E’ diventato il più famoso esponente in Italia, insieme a Ghali, della musica trap. Genere caratterizzato stilisticamente da un ampio uso di Autotune, programma che processa la voce in modo digitale, e ritmiche con bassi molto potenti. Le tematiche affrontate sono quelle ricorrenti anche nel genere rap con la differenza che l’aggressività tipica del rap anni Novanta è qui sostituita da una certa “spensieratezza”. Esteticamente il genere è estroso: capelli tinti, tatuaggi, anelli e vestiti firmati. Sfera cominciò a pubblicare i suoi video su YouTube nel 2011. Il successo vero e proprio arrivò però a seguito delle collaborazioni con Charlie Charles, giovane produttore di successo, e l’etichetta discografica Universal. Da quel momento è stato protagonista di un fenomeno inarrestabile capace di trasformare la frustrazione giovanile in successo planetario.

di Sara Borriello

©Ufficio Stampa Mares Festival