“Salomè” di De Fusco torna in scena allo Stabile, dal Pompei Theatrum Mundi al palco del Mercadante

NAPOLI – Direttamente dal Teatro Grande di Pompei, per la rassegna estiva Pompei Theatrum Mundi, al Teatro Mercadante, per inaugurare la stagione 2018/2019 dello Stabile di Napoli. “Salome“, opera di Oscar Wilde tradotta da Gianni Garrera con l’adattamento e la regia di Luca De Fusco, torna in scena dal 24 ottobre all’11 novembre. Sul palco del Mercadante: Eros Pagni, Gaia Aprea, Anita Bartolucci, Alessandro Balletta, Silvia Biancalana, Paolo Cresta, Luca Iervolino, Gianluca Musiu, Alessandra Pacifico Griffini, Giacinto Palmarini, Carlo Sciaccaluga, Paolo Serra e Enzo Turrin.

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La recensione di Giovanni Negri per la sua rubrica dedicata nel magazine numero 0 di Napoli a Teatro

Salomè, l’amore inganno dello specchio

«Non bisogna trovare simboli in ogni cosa che vediamo. Questo rende la vita impossibile» dice il tetrarca Erode, quando sul terrazzo regale del suo palazzo si accorge di camminare con i piedi inzaccherati di sangue. “Lo scelus”: il sangue che grida vendetta è stato ormai versato. Nulla può evitare l’inevitabile. Nulla possono più i suoi ordini, le sue ricchezze di tetrarca di Galilea, i suoi gioielli, le sue «collane di perle a quattro fili, come lune incatenate a raggi d’argento» offerte in dono, tutto non è abbastanza per Salomè. La figliastra del tetrarca, ordina al re la testa dell’uomo che l’ha rifiutata. La testa del profeta Iokanaan, che, invece dell’amore del corpo, vede in Salomè la colpa di sua madre: l’incestuosa regina Erodiade. A Parigi nel 1891 Oscar Wilde scrisse la sua Salomè. Una drammaturgia in lingua francese ispirata all’omonima figura biblica. Nel Teatro Grande di Pompei, il regista Luca De Fusco con Salomè inaugura la II Rassegna di Drammaturgia Antica. Una grande luna piena occlude l’orizzonte sul fondo della terrazza reale. Sotto il palazzo, in una cisterna buia, Erode tiene gelosamente imprigionato «l’uomo che è stato toccato dal dito di Dio», il profeta Iokanaan. L’altera Salomè, affascinante come chi è abituata a specchiarsi nella luna, non sa perdonare al profeta il rifiuto e così da preda diventa predatore. Danzando, con il suo corpo estorce a Erode una promessa: la testa di Iokanaan. Con il capo reciso del profeta danza macabramente rivelando il suo amore narcisistico. Ha la sua stessa testa tra le mani. Questo rapporto malato viene descritto da Freud come amore per lo specchio: si ama nell’altro la rappresentazione ideale di quello che si vorrebbe essere, ma nella misura in cui non lo si è, lo si odia. Amore come mix erotismo e aggressività. Un magistrale Eros Pagni, Erode offusca anche la protagonista Salomè, Gaia Aprea. La suggestione del teatro romano rinvigorisce la narrazione, l’architettura contamina i linguaggi in uno sdilinquimento dei sentimenti, tra anime e corpi, tra pietre e parole.

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Il calendario

Appuntamenti con “Salome” al Teatro Mercadante:

  • 24/10/2018 ore 21.00
  • 25/10/2018 ore 17.00
  • 26/10/2018 ore 21.00
  • 27/10/2018 ore 19.00
  • 28/10/2018 ore 18.00
  • 30/10/2018 ore 21.00
  • 31/10/2018 ore 17.00
  • 01/11/2018 ore 17.00
  • 02/11/2018 ore 21.00
  • 03/11/2018 ore 19.00
  • 04/09/2018 ore 18.00
  • 06/11/2018 ore 21.00
  • 07/11/2018 ore 17.00
  • 08/11/2018 ore 17.00
  • 09/11/2018 ore 21.00
  • 10/11/2018 ore 19.00
  • 11/11/2018 ore 18.00