Chi è Il Malato Immaginario?

il malato immaginario

Il Malato immaginario è una commedia in tre atti scritta dal drammaturgo francese Molière. Il 10 febbraio 1673 fu messa in scena la prima dello spettacolo presso il Palazzo Reale di Parigi, sede stabile della Compagnia del Re.
Il termine imaginaire, in Francia significa pazzo e stava a sottolineare il carattere farsesco del protagonista principale, Arcadio, interpretato dallo stesso Moliére, fino alla sua morte avvenuta poche ore dopo la replica del 17 febbraio 1673.

Il malato immaginario, descrizione dei personaggi

L’opera è ispirata alla commedia dell’arte italiana, che Molière ammirava fin da ragazzo. La satira del racconto si basa sull’ipocondria, ovvero quell’atteggiamento fobico che contraddistingue la persona eccessivamente preoccupata, senza fondamento, per la propria salute fisica. Argante, il protagonista principale, è un importante signore francese che soffre proprio di ipocondria. Pensa, dunque, di essere malato e per questo motivo viene circondato da persone che si approfittano della sua fobia per prosciugare le sue casse, improvvisandosi curatori di tutte le numerose malattie che il protagonista è convinto di avere. Tra gli speculatori della pazzia di Argante, c’è il Dottor Purgone, che approfittando della salute mentale del suo paziente gli prescrive ogni sorta di purga e di clistere.

La pazzia del protagonista raggiunge l’apice, quando decide di far sposare sua figlia con il figlio del farmacista Fleurant, pur di avere sempre un medico a disposizione in famiglia. Ma la ragazza, Angelica, innamorata di un altro uomo, si rifiuta di sposare il figlio del dottore e per questo motivo sarà minacciata di essere rinchiusa in collegio. Non solo, la sua eredità stessa sarà osteggiata da un altro personaggio. Per fortuna, Tonina, la governante, che nell’opera di Molière rappresenta la saggezza popolare, riuscirà ad impedire le nozze ed ogni altra azione negativa nei confronti della ragazza.

Tutta la vicenda si svolge nella stanza di Arcadio che diventa teatro della sua stessa paranoia e palcoscenico dei suoi discorsi incentrati su malattie e medicine.