Commedia, dalle farse latine al teatro italiano seicentesco

commedia

La parola commedia deriva dal greco κωμῳδία (cōmōdìa) la cui radice etimologica discende dalle parole κῶμος (kômos), che tradotta significa “corteo festivo“, e dalla parola ᾠδή (ōdé) che si traduce in “canto”. Commedia stava ad indicare una forma di festa e rappresentazione messa in scena nel periodo ellenico in favore del dio Dioniso, che nella cultura greca impersonava la divinità del vino, dell’estasi e dell’ebbrezza.

Nella lingua italiana, la commedia è definita una rappresentazione teatrale a lieto fine, composta in prosa o versi, che ha come protagonisti le persone comuni prese in situazioni verosimili a quelle della vita reale.

“La vita è come una commedia, non importa quanto è lunga, ma come è recitata”-L.A.Seneca.

Quando nasce la commedia in Italia

Agli inizi della letteratura italiana, un componimento poetico rappresentava un poema con azioni a lieto fine. I protagonisti del componimento erano personaggi di estrazione comune, e lo stile comico con cui veniva scritta era, secondo Dante Alighieri, a metà tra lo stile elegiaco e quello tragico. Dal sedicesimo secolo in poi, la rappresentazione cominciò a mettere in scena delle situazioni avvincenti accompagnate da dialoghi brillanti che incorniciavano un susseguirsi di accidenti curiosi. Lo scopo della commedia era ed è ancora oggi, quella di intrattenere il pubblico e di divertirlo.

Alcuni studiosi sostengono che la commedia dell’arte derivi dalle farse, opere che nella letteratura latina hanno preceduto la commedia di Pluto. Queste argomentazioni sono sostenute dall’evidente assonanza tra alcune maschere moderne come Pulcinella e Arlecchino, con le vesti e la psicologia di alcuni personaggi delle farse come mimus albus e mimus centuculus.

Quando nasce la commedia dell’arte in Italia e quali sono le sue caratteristiche

La commedia dell’arte vera e propria, nacque in Italia nel sedicesimo secolo e la sua prima definizione fu data da Carlo Goldoni nella sua opera Il teatro comico. La caratteristica principale di questo tipo di rappresentazione è che viene tutta recitata da compagnie di comici professionisti. I nuovi attori si preparavano facendo una sorta di addestramento tecnico, mimico, facciale e spesso acrobatico. La preparazione dei comici risultò sempre più importante soprattutto nella messa in scena della commedia a soggetto, ovvero di quella particolare forma di rappresentazione in cui si lascia ampio spazio all’improvvisazione degli attori. Utilizzo delle maschere e personaggi sempre uguali sono altri tratti peculiarità di questo genere teatrale che ha fatto dello stereotipo la sua fortuna.

“Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero”- O.Wilde.