Poco più di un mese fa, è uscito nelle sale cinematografiche ‘Gatta Cenerentola’. Film d’animazione italiano diretto da Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone. Proiettato al Festival del cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, ha ricevuto ben quattro premi. Premio Speciale “Francesco Pasinetti; Premio Future Film Festival Digital Award (menzione speciale); Premio Mouse D’Argento; Premio Open.

Gatta Cenerentola riporta a Napoli l’opera di Basile

Una produzione tutta partenopea, grazie alla regia così come alle voce, tra le altre, di Mariano Rigillo, Massimiliano Gallo ed Enzo Gragnaniello. Insomma, un ritorno a Napoli di quella favola la cui versione più conosciuta resta forse quella della Disney. Ma che, di contro, nasce proprio all’ombra del Vesuvio.

La gatta Cenerentola (nell’originale napoletano, La gatta cennerentola), infatti, è una fiaba del napoletanissimo Giambattista Basile, inclusa nella raccolta postuma Lo cunto de li cunti (1634-1636). E anticipa persino le celebri raccolte di Perrault e dei Fratelli Grimm, cui si rifà il sopracitato cartone animato della popolare casa cinematografica statunitense.

La gatta Cenerentola di Roberto De Simone

Ed è proprio dall’arte di un altro maestro napoletano che abbiamo uno degli adattamenti più famosi e importanti di quest’opera. Ovvero quello di Roberto De Simone. Che ne ha realizzato un celebre spettacolo teatrale in tre atti diretto, nel 1976, dal maestro Domenico Virgili. Il successo dell’autore e della Nuova Compagnia di Canto Popolare fu talmente grande che l’opera è stata rappresentata 175 volte nei primi due anni dopo la sua realizzazione.

Il testo è in lingua napoletana. E come lo stesso De Simone ebbe a dire “quando cominciai a pensare alla gatta Cenerentola pensai spontaneamente ad un melodramma nuovo e antico nello stesso tempo. Una favola dove si canta per parlare e si parla per cantare, dove tutti capiscono anche ciò che non si capisce solo a parole”. Dal punto di vista musicale, si nota un insieme di musica popolare. Tra cui spiccano le tammurriate, ma anche villanelle, moresche e quant’altro riportato dal grande lavoro di ricerca dell’autore. Il tutto per rendere omaggio alla vera grande protagonista della gatta Cenerentola. Ovvero la città di Napoli. Città figliastra, vittima del potere di una matrigna perversa e di occupanti stranieri.

La prima versione, nella sua grandezza, vedeva la presenza di attori e cantanti come Peppe Barra, Isa Danieli, Patrizio Trampetti, Virgilio Villani, Concetta Barra, Giovanni Mauriello. Ma anche Fausta Vetere, Antonella D’Agostino, Antonella Morea, Francesco Tiano. E Franco Iavarone, Annamaria Vaglio, Mauro Carosi.